Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -
Dal 1764 la voce dell'illuminismo a Milano.

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21 novembre 2011

La crisi puo avere anche un colore politico, ma prima di tutto e’ frutto di scelte economiche sbagliate o della mancanza di una qualsiasi scelta. Altrimenti come spiegheremmo la solidita’ economica della Germania nel momento in cui la Merkel colleziona sconfitte elettorali?

L’Italia ha cosi’ il nuovo governo e ad esso si aggrappano le speranze di  un paese sfiancato da manovre che giunte sempre in ritardo spesso hanno  solo aggravato la situazione. 
Niente politici, ma solo tecnici. Significa forse che l’economia nazionale aveva bisogno solo di una squadra di ragionieri?
Un governo che decide su bilanci, pensioni, riforme, crescita, qualsiasi esso sia, non potra’ mai essere definito tecnico.  Forse sarebbe piu’ giusto chiamarlo un governo al di fuori del consueto teatrino sul cui palcoscenico si agita la casta e la cricca, sullo sfondo di conventicole vecchie e nuove.
Un governo dunque per fare veramente politica perche’ sembra che tutti riconoscano che l’Italia ha bisogno di affrontare la crisi e non di ignorarla con una nuova campagna pubblicitaria.
L’altro ieri sul Corriere della sera si era ironizzato su coloro che avevano voluto vedere nel premier appena designato qualita’ taumaturgiche, per cui sarebbe bastata la parola.
Ieri infatti lo spread, assunto ormai a passaporto dell’economia, era scattato ancora avanti, mentre oggi i segnali non sono incoraggianti.
Il debito sovrano non e’ il debito di un leader, ma del paese i cui governi, negli ultimi decenni, avevano trovato nell’emissione di Buoni del tesoro l’equivalente della zecca.  
Sull’Italia grava un macigno di duemila miliardi di euro che soltanto la crescita economica potrebbe alleviare.  E di crescita negli ultimi anni non si e’ mai parlato perche’ e’ impossibile una crescita quando aumenta la disoccupazione, si chiudono le fabbriche e le famiglie tagliano le spese.
Se non cresce la domanda interna non ci potra’ mai essere una crescita dell’economia.
Appunto domanda interna, perche’ questa e’ la molla dello sviluppo.  Perche’ la crisi  e’ europea e mondiale  e forse piu’ europea che mondiale, come dimostra lo spread in salita libera in Spagna, in Belgio e in Francia che in pochi mesi ha addirittura quadruplicato il suo differenziale rispetto alla Germania.
La crisi puo avere anche un colore politico, ma prima di tutto e’ frutto di scelte economiche sbagliate o della mancanza di  una qualsiasi scelta. Altrimenti come spiegheremmo la solidita’ economica della Germania nel momento in cui la Merkel colleziona sconfitte elettorali?
In questi giorni i politici italiani sono stati impegnati in una massacrante maratona televisiva per dire qualunque cosa capitasse in mente, come scolaretti che marinano le lezioni. Il tempo incalza e se domani non li invitera’ piu’ nessuno? Tutti a citare  Churchil e il suo corollario di lacrime e sangue.
Se ne e ‘ astenuto il nuovo premier che ha parlato soltanto di sacrifici e che nell’incontro con tutte le parti sociali ha fatto capire che questi non saranno a senso unico. E ci vorra’ tempo. La rinascita di una nazione non e’ uno show televisivo.
Perche’ il paese e’ veramente alla frutta, quella distribuita alle mense della caritas.