La distanza che separa la gente comune il popolo dalla governance diventa ogni giorno più ampia guardando le riforme oltre a comprendere l'incapaità supportata solo da una incomprensibilecomunicazione ermetica nella sua struttura e dedicata alla costruzione di un muro di soggezione linguistica alla insipienza della stessa governace, Questa buffa rapresentazione la vediamo ogni giorno dalla crisi del territorio alla giustizia questione per cui necessitavano riforme decenni fa tempo trascorso insieme al dott. Berlusconi.
L'Italia e in ritardo un ritardo di cui non ne riesce ad uscire, sia per incapacità che per volonta:
il territorio andava monitorato già da decenni e in questo dobbiamo riconoscere che le forze imprenditoriali italiane hanno cercato di sensibilizzare ma la volontà di spingere solo verso una edilizia di sfruttamento ha aggravato quanto era già grave,il settore produttivo è stato sacrificato alla logica del basso costo e non della qualità,
La Giustizia andava informatizzata ma gli stessi avvocati lo hanno impedito e oggi si vedono scene squallide di faldoni e cartellette inutili con tempi non analizzati, certo quanto sollevato, che si rischia di avere le sentenza prima delle conclusioni, appare logico e lentezze kafkiane e burocratiche non portano ad un miglioramento della giustizia ferma immobile su se stessa e poco ricettiva degli eventi, anche i legali devono evolversi dal pensare di essere all'essere devono saper definire con il cliente una esatta simulazione reale ed affrontare il rischio d'impresa. devono imparare che è inutile invertire il senso, tanto due +due fa sempre quattro, devono usare meno ambiguità e continuaamentedoppiogiochismo, devono uscire da secoli di ambiguità avviandosi verso l'Europa.
Chi pagherà questo ritardo nelle riforme? I soliti?