Ormai da giorni è scoppiata la guerra in Africa e precisamente nel Mali.
L’intervento Europeo della Francia ha fatto esprimere la propria posizione a Germania, Inghilterra, America, Russia, Cina ecc. L’intervento è risultato lecito per la maggioranza della popolazione mondiale, mentre risulta assente dalla politica Italiana e dalla posizione sui media nazionali.
A differenza di una sconcertante disinformazione Italiana senz’altro voluta, l’attenzione internazionale è stata ponderata e riflessiva. Ultimamente in una intervista di una delle più rilevanti testate internazionali a Igor’ Jazon a Hama Sid Hamed, l’addetto stampa Tuareg del Movimento Nazionale per la Liberazione dell’Asawad ha dichiarato che Il capo del loro Movimento ha già sottolineato e ancora una volta conferma che fra le loro priorità c’è la lotta contro i gruppo armati terroristici e il movimento di al-Qaida nel Maghreb islamico. “Siamo pronti ad allearci a chiunque voglia combattere contro questa piaga nelle regioni di Sahel e nel Sahara”.
Che la situazione sia confusa e varia anche per gli intrecci nella composizione della struttura sociale si può comprendere ma azzardare e improvvisare appare sconcertante quanto lo è la posizione della classe politica Italiana.
I tuareg hanno tutta un’altra cultura che le ingerenze esterne nel corso dei secoli non sono state in grado di distruggere da tempo lottano per salvare la loro identità ma non è possibile combattere il terrorismo senza i Tuareg.