Taci!...
Vorremmo anche noi non parlarne, come molti media fanno dell’orrore della guerra. già anche in tempo di pace ne vengono commessi e non se ne parla...
Comunque, l’attenzione è su questo massacro, di questa carneficina avvenuta in Ucraina. Nella stampa globale che ha riportato questo funereo evento, abbiamo letto pezzi di altissimo contenuto morale e pregio letterario, come abbiamo letto disgustose esibizioni giornalistiche di infimo livello. Le guerre, il loro contenuto, il loro perché, ci viene spiegato; resta nella nostra ignoranza il non capirlo e poi emozionalmente farci trascinare in un fiume che è anche la nostra personale sconfitta.
La guerra è superiorità, dalla parte dell’inferiorità
comune anche la sicura Teresa al mercato rionale in discussione domanda “: ma
cosa ci facevano ancora lì, perché non sono andati via?”. Come spiegare alla signora il paradosso degli
scudi umani e guerra, lo lasciamo a chi ne dovrebbe sentire il compito in un
oltre agli interessi e belle parole; non è ancora la nostra guerra e se verrà
cercheremo di vivere. Questo non vuol dire che non si debbano punire i
colpevoli anche e come esempio che ciò non accada più, ma è già accaduto molte
volte nella storia e sta ancora accadendo.
Un pò di arte per "ammazzare" il tempo.
Degas e i ballerini.
Come non mai anche l’arte è posta all’attenzione per via
che La National Gallery di Londra ha, ribattezzando l'opera del grande
impressionista Edgar Degas "Russian Dancers", e ora si chiama
"ballerini ucraini", Nel merito nei giorni scorsi il quotidiano
Guardian ha riportato i commenti di Christine Reading responsabile
del dipartimento curatoriale della National Gallery di Londra.
Il primo disegno della serie Danseuses russes (ce ne sono
sei in totale) è datato 1894. Divenne la base di tutti gli altri. Il numero di
ballerini, gli angoli e lo sfondo sono cambiati. Altri musei Lo Houston Museum
of Fine Arts e il National Museum of Sweden, che conservano anche opere della
serie Russian Dancers, entrano in questa discussione.
Lo stupro Degas -particolare centrale nel dipinto la lampada ad olio. |
Per trovare nei quadri l’illuminazione a gas dovranno passare alcuni anni, anche Vincent Van Gogh venne coinvolto dalla magia delle lanterne, il polacco Aleksander Gierymski (1850 – 1901) , il Ceco Jakub Schikaneder (1855-1924), Fino al futurismo, al grido di battaglia “Uccidiamo il chiaro di Luna”, nel giungere alle storiche note nella musica della seconda guerra mondiale con la canzone Lili Marlene "che aspetta sotto quel fanale”.
Certo la nostra visione che attraversa l’arte in questo
tracciato di storia e superficiale, strana prospettiva di un tempo attraverso la tecnologia e scoperte.
Ma che dire di questi tempi così
illuminati.
I ballerini sono russi o ucraini?
MM
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