LA COMMISSIONE DI INCHIESTA PARLAMENTARE ACCRESCE L’AGITAZIONE TRA LE PARTI POLITICHE
Il premier Berisha accusa il capo dell’opposizione Edi Rama di voler attuare un colpo di Stato. Lui risponde che il capo del governo intende eliminare le istituzioni indipendenti del Paese. In questo clima arrivano anche le minacce di morte al sindaco di Tirana: tre gli arrestati perché sospettati di voler uccidere il leader socialista
Il leader dell'opposizione Edi Rama
TIRANA -Non accenna a scemare la tensione politica in Albania, con le reciproche accuse del premier Sali Berisha e del capo dell'opposizione socialista Edi Rama di voler attuare un colpo di Stato, il primo ''sfasciando le istituzioni indipendenti dello Stato'', il secondo ''con l'uso violento della piazza''. E in questo clima spuntano le minacce di morte al sindaco di Tirana: tre persone sono state arrestate perché sospettate di voler uccidere il leader socialista. Che però assicura: ''Io vado avanti''. La polizia di Tirana - che ha sventato il presunto attentato e aumentato le misure a protezione di Rama - ha spiegato stamani che i tre fermati erano stati intercettati dai servizi segreti e che in un sms inviato al capo dell'opposizione avevano minacciato: ''Se non ci fai ripagare la macchina bruciata, ti faremo fuori'', riferendosi a una delle auto date alle fiamme in piazza durante gli scontri del 21 gennaio. Segnalazioni erano giunte anche in occasione dell'omaggio alle tre vittime del venerdì nero: la guardia del corpo di Rama era stata avvisata dal comandante della guardia repubblicana, Ndrea Prendi (sul quale pende un ordine di cattura della procura generale, mai eseguito, per la morte dei tre manifestanti), dell'esistenza di un piano per eliminarlo durante il corteo dell'altro ieri. “Io vado avanti”, ha commentato Edi Rama, senza escludere una possibile matrice politica delle minacce o che si sia trattato del progetto di alcuni ''fanatici''. ''In un Paese in cui il primo ministro dice che non ci sarà grazia per il capo dell'opposizione – ha sottolineato -, ci possono essere delle persone messe lì per fare il colpo, oppure dei fanatici che vogliono fare il colpo per poi essere trattati da eroi, come la guardia repubblicana che ogni giorno gode delle lodi del premier'' per aver difeso la sede del governo ''dall’assalto'' dell'opposizione. La battaglia per chiedere elezioni anticipate, dunque, ''andrà avanti, qualsiasi sia il prezzo da pagare - ha assicurato Rama – perché ne' io né nessun altro ha una vita che vale di più di quella di tre uomini, uccisi come i cavalli in un film in bianco e nero del secolo scorso''. Ad accrescere il muro contro muro tra le parti politiche c'è anche la Commissione di inchiesta parlamentare, istituita dalla sola maggioranza per far luce sul 'tentato golpe' del 21 gennaio, che ieri ha richiesto i tabulati telefonici del presidente della Repubblica, del procuratore generale, del capo dei servizi segreti e di Rama e di altri membri dell'opposizione, nei giorni prima e dopo gli scontri. E' l'ennesimo tentativo ''insostenibile e molto pericoloso di incriminare tutto ciò che non è ancora sotto il controllo del governo'', ha commentato Rama. E' Berisha, e non l'opposizione, ha tagliato corto, ''ad attuare un golpe bianco, cercando di sfasciare tutte le istituzioni costituzionalmente indipendenti'' dell'Albania.