Meno male che c’è l’Europa…
La crisi colpisce il paese, l’arte retorica tende a
modellare intenzionalmente l’intersoggettività, il buon senso sociale, esaspera
la situazione sperando di confondere il piano di manutenzione del recovery plan;
nel tanto la gente non capisce.
Una questione di razionalità riguardante scopi e obiettivi attraverso tecnicismi di assegnazione, la risoluzione dei problemi, la pre-elaborazione dei dati, la dettagliata distribuzione e analisi dei fondi degli eventuali ostacoli strutturali nel loro rilevamento precoce , la trasparenza delle allocazioni, variabili e invariabili possibili e impossibili, la previsione del fallimento, (fattori richiesti per l'allocazione di un semplice budget e considerati dai sindacati a livello impegatizio), s’infrangono sulla logica del dammi i soldi e ne faccio quel che voglio. Interesse che può essere analizzato. In un sondaggio Ipsos di martedì, il 73% degli elettori ha dichiarato di perseguire i propri interessi, rispetto al 13% che ha affermato di perseguire quelli del paese.
Pensare che l’Europa sia stupida questo è l’errore, nel
voler spostare su conflitti interni dei Clan d’interesse, soldi, che devono fruttare
socialmente e anche se pur nel minimamente economicamente e considerando criticamente le regole
attuali di sfruttamento... Le promesse
non valgono il dettaglio d’interventi che dovrebbero essere organizzati nella
trasparenza al fine di correggere i conflitti sociali nel sapere.
La stessa apertura della scuola, leva di alcuni, non riesce
che ad esporre un insieme superficiale, del vogliamo tornare a scuola, nel ripetersi
della struttura conservatrice d’interesse e non considerare che tipo di scuola,
di professionalità nell’insegnamento, necessiti nella globalizzazione. Il
modello stile di vita degli insegnati subisce l’accelerazione del tempo attuale,
eppur si ancora saldamente ai sogni e speranze del passato.
Nell’attualità, la nostra impressione neutrale, è che il governo
abbia fatto quanto ha saputo fare con i mezzi che l’organizzazione struttura in
precedenza da governi precedenti, con vincoli precedenti in un ritardo obbligato da conservatorismi
individuali imposti come interesse nazionale.
Consci dei nostri limiti, riflettiamo su alcune prospezioni
di smembramento, attuate da verticistici media d’indirizzo sociale, nella oggettivazione
se cuore o testa, questo non inserendo razionalmente, la variabile predittiva
nel generale, del tipo di interazione eterna, la paura, concatenata nel
considerare il fattore tradizione, con la sua razionalità. Alcuni elementi che permettono
anche alla razionalità di muoversi, presentando nell'immaginazione, qualcosa riconosciuto
o rifiutato nel giudizio, amato nell'amore, odiato nell’odio, agognato nel
desiderio, ecc., anche questo tipo di interazione che è eterno.
Attuare un
ragionamento concatenato analizzando le probabili e improbabili per giungere alle
conclusioni variabili, usare la ragione per trarre conclusioni da determinate premesse,
considerando che se le premesse di base, anche temporalmente sbagliate, il
risultato sarà sbagliato nel ragionamento concatenato. Non un problema per il
materialismo dal punto di vista dei rappresentanti del mentale, ma saper
operare dal prescindere da. In conoscenza delle variabili incognite del tempo.
Ancor più semplicemente provate ad immaginare la lettura del
nostro tempo di pandemia nel 4042 (se il tempo verrà ancora calcolato sulle
attali logiche…) tra 2021 anni. Quel che
sarà, sarà?
Se le premesse di base sono anche temporalmente sbagliate,
il risultato sarà sbagliato. Questione anche correlata alla censura sui social..
La cura della speranza è amara.
Le opinioni e le opinioni espresse nell'articolo non riflettono necessariamente quelle del “il Caffe sapere aude”: