San Remo è il ricordo di un potere assoluto e il valzer Viennese italiano è la" loro festa".
San Remo doveva essere, nello spirito imprenditoriale originale, una vetrina per il prodotto musicale italiano ( e ricordiamo che in alcuni sparuti casi ci riuscì nel passato remoto, con vendite importanti all'estero certo non sufficienti a coprire il disavanzo tra import ed export)
Per lo spettacolo (scenografia) in sé (qui proprio la RAI ha sempre fallito). In alcuni spettacoli si è visto una paccottiglia tecnologica che pare roba da paese sottosviluppato.
Come ha toppato anche nel proporre il nostro bel paese con un particolare riferimento alla promozione della Liguria e delle sue produzioni e come colonna musicale per le stupende vacanze estive per gli "stranieri" in Italia.
Business Musicale, Turismo, Prodotti e cucina Italiana.
Questo, con l'eccezzione di alcuni casi di indubbia capacita e la elevata prestazione sia imprenditoriale che artistica, presentata dai prodotti di alcuni illuminati imprenditori.
Oggi, San Reno pare abbia perso la funzione artistica turistico promozionale originale, e ne sia rimasto un lontano ricordo.
In ogni caso viene vista la cecità imprenditoriale , tipica della RAI dei compensi esagerati e dalle spese folli, senza verificarne il ritorno in termini economici.
Nessun riferimento validi per/al nostro bel paese ospitale e divertente e affascinate accogliente, dove il +-55/60% (sempre immaginario) pare parli inglese e/o(!), secondo l'ISTAT , pertanto molto accessibile, forse perché l'unica promozione l'abbiamo già avuta con il nostro sistema rifiuti, discariche e mari inquinati da rifiuti tossici ecc., e in questo ne siamo l'eccellenza.
I risultati e le analisi reali, della efettiva penetrazione all'estero, l' audience e tutti i valori necessari alla valutazione se li fanno e se li gestiscono non certo trasferendo sapere e conoscenza al target immaginario di riferimento, non deve essere partecipativo, che è medio basso, pertanto non alla "altezza" del popolo RAI e loro amici; l'ascoltatore è bue e deve partecipare ascoltando e basta; creare spirito critico, capacita imprenditoriale non è certo nell'interpretazione che danno delll'art 1 della Costituzione al quale assegnano il compito di crear persone passive atte a lavori indifferenti, amorfe, poco retribuite in poche parole schiavi di Roma e della casta, incapaci di valutare e comprendere pertanto portatori di servizi turistici molto scarsi.
Questa non è certo Sinistra ne Centro ne Destra ne tanto meno democrazia partecipativa, e un accozzaglia di opportunisti autoreferenziali.
Questo è il frutto RAI ed il loro ultimo ballo con un seguito che viene trascinato nella caduta innarrestabile che pare abbia.
Made in RAI per La RAI.
Peccato persa un'altra occasione e noi paghiamo.
p.s. E Il ministro del Turismo? Pensa solo al balsamo per i suoi bei capelli? Eppure paghiamo anche Lei.