Una giornata di stress nel mediterraneo.
I media di tutto il mondo oggi si espongono in una ampia retorica riguardo la giornata in cui viene spostata l'ambasciata USA a Gerusalemme.Le posizione antagoniste sono evidenti poiché gli effetti possono essere imprevedibili ma analizzabile sotto l'aspetto convenienze.
Il nostro sguardo si è posato sulle reazioni ufficiali che il Presidente della Turchia Erdogan ritenuto elemento dii equilibrio e squilibrio nel contesto mediterraneo nella ambiguità di posizionamento strategici, procurando stress e paure.
Erdogan ha costantemente criticato le recenti azioni di Stati Uniti e Israele. La settimana scorsa, ha detto alla CNN che il trasferimento dell'ambasciata degli Stati Uniti d'Israele a Gerusalemme è stato un "enorme errore". Ha ribadito la sua posizione secondo cui "Gerusalemme est è la capitale della Palestina" e che "quando sarà stabilito uno stato palestinese", un'ambasciata Turca si aprirà lì, chiaramente anche oggi l'opino leader Turca indica che "Sotto l'occupazione israeliana, Gerusalemme affronta una giornata difficile".
L'imprevedibilità del Presidente Erdogan mette in serie difficoltà quelle strategie che necessitano di riferimenti sicuri come la NATO. Operando in tempo reale la politica Turca sta insegnando ad affrontare l'opportunità del momento che senz'altro è l'attualità di schemi strategici flessibili, resta pertanto un incognita che sfugge a quelle strategie programmate di guida, almeno così pare.
In effetti Erdogan sembra un direttore d'orchestra che varia la partitura in corso di concerto senza preordinare il cambio di spartito. Una sinfonia che in effetti ha la sua storia nella musica classica ottomana nel quale contesto alcuni splenditi musicisti non conoscevano neppure le note musicali, ma hanno saputo ugualmente concertare musiche esaltanti.
Alla Farnesina a Gerusalemme si è tenuto domenica pomeriggio un ricevimento per la delegazione statunitense. La delegazione è stata guidata dalla figlia Ivanka del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dal suo consulente senior e dal genero Jared Kushner, nonché dal segretario del Tesoro Steven Mnuchin.
Il ministero degli esteri israeliano ha detto che 86 ambasciatori stranieri in Israele sono stati invitati alla cerimonia di apertura. Circa 40 di loro hanno accettato l'invito. Quattro paesi europei - Austria, Repubblica ceca, Romania e Ungheria - hanno confermato la loro partecipazione sebbene l'Unione europea si opponga al trasferimento.
Ricordiamo che in una risoluzione del dicembre 2016, il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha chiesto che Israele interrompesse le sue attività di insediamento "immediatamente e completamente", ma è stata ignorata da Israele.
Le incognite che oggi emergeranno pongono il mondo davanti a mutevoli indirizzi imprevedibili la cui loro lettura fornirà nel medio lungo termine nuovi assetti nell'area mediterranea.