Buona notte fiorellino.
Settembre d’incognite, La pandemia incombe, e mentre l’informazione
seria espone domande per avere risposte scientifiche ponderate, quella da
strapazzo detta certezze e pubblica gerarchetti mimetizzati da democratici che dettano
le loro assoluzioni. Nel mentre, diventa difficile comprendere perché ci si debba
vaccinare per non contagiare i già vaccinati, nella trasversalità delle
varianti incognite. L’altro enigma risulta la prevenzione confusa con l’interrogativo del perché si stiano tracciando le persone con green pass o altro e non si sia
da tempo tracciato il/i virus e conseguenzialità certe; non una questione di
scienza e ricerca ma solo una questione organizzativa e di rete informatica,
eppure la tessera sanitaria dovrebbero averla tutti e anche il codice fiscale.
Pertanto, non polemiche ma constatazione dello stato di
salute del sistema, questo non è che l’ennesima espressione di quel
disfacimento culturale che corre dalla spazzatura ai servizi pubblici al
sistema di rifornimento delle grandi metropoli, al traffico, ecc. che non hanno o non vogliono risposte.
Nel frattempo, la spinta al troppo, richezza, bellezza, ecc. è la strategia di marketing imposta, il
sogno di ricchezza che è stato venduto negli scorsi anni e ha sconfitto il
comunismo, oggi vede nel sogno degli immigrati lo scatenarsi delle incongruenze
e pertanto nel loro sogno di ricchezza ognuno trova la soluzione di confine, per soddisfare i sogni che gli sono stati venduti. Anche quelli
che hanno creduto nel lavoro e ora vecchi si trovano davanti alla misera realtà nella manipolazione mediatica nascosta.
È una questione di marketing, la ricchezza per poter avere ciò
ingolosiva e ingolosisce le genti, ha sfruttato programmando il marketing della obsolescenza programmata
per creare a sé un ecosistema dipendente, oggi si scontra con l’impoverimento
sostanziale di una fascia di popolazione che non può adeguare i propri guadagni,
ma viene costretta ad un mercato libero condizionato dalla obsolescenza che ha fatto lievitare le sue competenze adeguandone i costi, questo pesa solo
ed esclusivamente su quelle fasce fragili a con reddito controllato. Non
parliamo ne indichiamo il difetto solo della eccellenza dei paradisi fiscali globali
intoccabili, la "fame" è diffusa, trasversale e verticale, il che ha scatenato il bisogno
di soddisfare la "fame" ad ogni costo, mentre i media trasmettono in tempo reale le loro opinioni
d’indirizzo dimenticando una seria e costruttiva, indipendente analisi sociale.
Convenienze, giri di potere, che si confondono tra il privato
e il pubblico, indirizzando scelte che toccano nel silenzio questioni di
appartenenza sociale, ideologica, politica e raziale, nella esaltazione del proprio
gruppo.
Tempi difficili per i più fragili nella speranza di un nuovo
rinascimento tra gente cieca o obbligata al non vedere >(..)<, e le sue
guerre.
Tra i soppravvissuti lo sguardo punito di un giro turistico nelle situazioni banali in cui sono stato.
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